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C'č un'idea - di casa persino al ministero dei Beni culturali italiano in questi anni - secondo cui l'Italia potrebbe diventare una grande "Disneyland culturale": ma č davvero a questo che serve il tessuto artistico e paesaggistico che abbiamo ereditato e che stiamo rovinando? Per rispondere, si puň partire dalla storia di un crocifisso attribuito a Michelangelo e acquistato dal governo Berlusconi per piů di tre milioni di euro: raccontarla significa parlare del potere del mercato, dell'inadeguatezza degli storici dell'arte, della cinica manipolazione dei politici e delle gerarchie ecclesiastiche, del perverso sistema delle mostre, del miope opportunismo dell'universitŕ e della complice superficialitŕ dei mezzi di comunicazione. Il degrado del ruolo della storia dell'arte nel discorso pubblico accompagna la metamorfosi del ruolo del patrimonio storico e artistico: da gratuito strumento di crescita culturale garantito dalla Costituzione, a parco dei divertimenti a pagamento.