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Questo libro č la cronaca dei viaggi fatti in compagnia dei migranti nei principali luoghi da cui partono, e in cui sostano o si riversano. In questo senso, č il racconto in presa diretta dell'Esodo che sta giŕ mutando il mondo e la storia a venire. Una Grande Migrazione che ha inizio lŕ dove parti intere del pianeta si svuotano di uomini, di rumori, di vita: negli squarci sterminati di Africa e di Medio Oriente, dove la sabbia giŕ ricopre le strade e ne cancella il ricordo; nei paesi dove tutti quelli che possono mettersi in cammino partono e non restano che i vecchi. Termina nel nostro mondo, dove file di uomini sbarcano da navi che sono giŕ relitti o cercano di sfondare muri improvvisati, camminano, scalano montagne, hanno mappe che sono messaggi di parenti o amici che giŕ vivono in quella che ai loro occhi č la meta agognata: l'Europa, il Paradiso mille volte immaginato. Da Melilla, l'enclave spagnola che si stende ai piedi del Gourougou, in Marocco - dodici, sonnolenti chilometri quadrati cinti da un Muro in cui l'Europa č, visivamente, morta fino alla giungla di Sangatte, a Calais, dove la disperata fauna dei migranti macchia, agli occhi delle solerti autoritŕ francesi, le rive della Manica con la sua corte dei miracoli, tutto l'Occidente sembra credere di poter continuare a respirare l'aria di prima, di poter vivere sulla medesima terra di prima, mentre "il mondo č rotolato in modo invisibile, silenzioso, inavvertito, in tempi nuovi".