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È possibile rintracciare una strategia dietro ai tentativi di conciliazione con le varie opposizioni che Benito Mussolini operò prima e dopo la definitiva presa del potere? Tesi di fondo sostenuta dall'autore è quella che il Duce puntasse a realizzare e imporre una democrazia radicale e sostanziale di tipo roussoviano – ben distante da quella parlamentare – con la volontà di coinvolgere direttamente il popolo nella vita della nazione creando un vero e proprio "Stato sociale" (anche a scapito della libertà). È nell'ottica di questa linea di pensiero che Bergamaschi, attraverso una trattazione approfondita, inquadra: i "Patti di pacificazione" del 1921 e il tentativo di creare un partito laburista con i socialisti e la Cgl; i Patti del Laterano del 1929; la sinistra fascista e l'azione culturale di intellettuali come Berto Ricci; l'operazione dei "ponti" messa in moto da Mussolini durante la Repubblica Sociale; l'attività giornalistica di collaborazione con i comunisti di Stanis Ruinas e il tentativo del Duce stesso di trovare, durante il conflitto mondiale, una pace separata con l'Unione Sovietica.