Fede e pensiero

Tra i pensatori della prima metŕ del Novecento, Martin Buber occupa un posto di rilievo. A Buber von Balthasar si accostň in particolare per il pensiero dialogico (l'io prende coscienza di se stesso davanti al Tu di Dio) che č a fondamento della seconda parte della sua trilogia, la Teodrammatica. Nel presente volume, invece, il confronto č soprattutto con l'uomo di fede, con lo studioso che, anche approfondendo il chassidismo, osň trarre e rivitalizzare l'essenza dell'ebraismo. Questa consiste anzitutto nel principio del profetico ricercato nella sua origine, in Abramo e Mosč. Il profetico dŕ poi consistenza al principio sacramentale che č la negazione di ogni dualismo, per cui non vi puň essere separazione tra terra e popolo, tra presente e vita eterna. La terra č il principio sacramentale di Israele, Israele č il sacramento dei popoli. Von Balthasar segue con attenta ammirazione il percorso di Buber, anche se il percorso del cristiano č come capovolto. Li dove Buber cerca a ritroso la fede pura nella missione e nella parola dei profeti, il cristiano guarda a Cristo come compimento di ogni promessa, lě dove il pensatore dialogico chiude ogni spiraglio all'apocalittica, e con essa alla vita eterna, l'autore di Gloria vuole sperare nella resurrezione di tutti.