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Negli anni 70, in Israele, l'anziano Ernest Blumenfeld sta lavorando a un nuovo libro e la scrittura č l'occasione per rivedere il suo passato, la sua giovinezza profondamente radicata nella storia politica del XX secolo. Affiliato alla Lega dei giovani comunisti nella sua cittŕ natale di Czemowitz, Blumenfeld partecipa a numerose azioni contro gli ebrei ("La fedeltŕ al Partito e l'ostilitŕ che nutriva per i membri della sua tribů si erano intrecciate"), entra in seguito nell'Armata Rossa e viene inviato al fronte. Dopo il congedo, fugge in Italia, da dove raggiunge Israele. Accanto a Blumenfeld ormai anziano c'č Irina, una giovane donna che lo assiste, un po' governante, un po' segreteria. A lei l'uomo rivolge l'ultimo anelito di passione platonica. Uno scrittore all'autunno dell'esistenza, una ragazza devota: l'idillio non č nuovo. Da dove viene allora lo shock che procura questo romanzo? Al di lŕ dell'apparente banalitŕ, Aharon Appelfeld dŕ a questa trama una grandezza biblica, poiché l'incontro di Ernest e di Irena č un avvenimento che li supera, diviene la rivelazione che permette a ciascuno di accedere al senso piů recondito della propria esistenza, divenuto infine decifrabile. Una vita politica scritta nella storia, quella di un secolo segnato dal totalitarismo e dalla distruzione dell'identitŕ ebraica.