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"La giusta e inevitabile fine dei padri č una eclissi totale: con lo sfacelo dell'impero svanisce ogni rapporto umano e nascono i totalitarismi di ogni genere denunciati da Roth." (Claudio Magris). Nel 1938, mentre la Germania nazista annuncia l'annessione dell'Austria, Joseph Roth, esule a Parigi, termina la scrittura della "Cripta dei cappuccini", il suo ultimo lavoro. Il tracollo definitivo della patria, al quale assiste sgomento, gli fa comporre tasselli di questo mosaico intenso e doloroso, che esplora l'inabissarsi di quel mondo danubiano in cui coesistevano l'impero absburgico e la civiltŕ ebraica dell'Europa orientale. Cosě la storia della famiglia Trotta, giŕ narrata nella "Marcia di Radetzky", di cui questo romanzo rappresenta il seguito, si snoda attraverso le vicende di Francesco Ferdinando, che, travolto dai propri fallimenti, guarda alla vecchia monarchia in cerca di tracce e di veritŕ che giovino al destino dei sopravvissuti. Ma l'esito sarŕ drammatico, carico di trepidante amarezza davanti al baratro da cui l'Europa e le libertŕ democratiche stanno per essere inghiottite.