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Ci sono due idee sulle menti e i cervelli che diamo per assodate. La prima prende origine dalla concezione secondo cui esisterebbe una sorta di scala ascendente delle creature viventi, che vede collocate sui gradini piů bassi le creature meno complesse e meno evolute e agli apici quelle piů complesse ed evolute. Tale gerarchia si applicherebbe a tutte le strutture dell'organismo, cervello incluso. Vi sarebbe perciň anche una scala ascendente e progressiva delle funzioni mentali, con la sommitŕ occupata dalla nostra specie. La seconda č l'idea che i cervelli servano a darci una rappresentazione veridica della realtŕ. Le due idee hanno in comune vari aspetti, tra cui quello, ritiene l'autore, di essere entrambe sbagliate. I biologi sanno che per gli organismi viventi non ha alcun significato parlare di specie piů o meno evolute. Tutte le specie viventi sono egualmente evolute. La complessitŕ della vita mentale č associata tradizionalmente al fatto che gli esseri umani avrebbero una migliore, piů completa rappresentazione della realtŕ. Non c'č dubbio che il confronto tra le diverse specie riveli capacitŕ differenti. Ma gli etologi hanno compiuto grandi progressi nello studio della comunicazione animale quando si sono resi conto della falsitŕ dell'assunto secondo il quale la comunicazione serve a trasmettere informazioni veridiche. In natura la comunicazione animale serve principalmente per ingannare e imbrogliare.