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L'idea di Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli è stata quella di fotografare-shooting Sarajevo dagli stessi luoghi dai quali i cecchini tenevano sotto assedio la città e i suoi abitanti nei 1.425 giorni tra il 1992 e il 1995. Gli appartamenti di Grbavica, l'Holiday Inn, la caserma Maresciallo Tito, le postazioni di montagna sono divenuti il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quegli stessi luoghi, inquadrava per uccidere. Sono stati giorni di attese, di passaggi di persone, uomini donne bambini, aspettando che il soggetto, ignaro, arrivasse al centro del mirino per fotografarlo-shooting. Le foto-polaroid sono accompagnate dai testi di due sarajevesi d'eccezione, Azra Nuhefendic e il veterano di guerra Jovan Divjak, del giornalista-scrittore Gigi Riva, cittadino onorario di Sarajevo, dell'attrice Roberta Biagiarelli, dello storico Carlo Saletti e del fotoreporter Mario Boccia.