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Una scala, una sedia, un ombrello e uno scafandro… Sulla sedia una lettera di cui si leggono solo poche parole: “… poi nel sogno sono diventato parole”. Da questa composizione prende le mosse una visione, un sogno, il sogno di Theo, una creatura senza tempo, spinta dal desiderio alla ricerca incessante di uno scopo. Nel mondo onirico, Theo trova parole nuove che gli permettono di andare alla deriva nel mare del ricordo, perdersi e innamorarsi e infine lasciarsi andare alla nostalgia e alla poesia per poi ricominciare tutto da capo in un cerchio infinito. In questo nuovo albo, Gabriel Pacheco si addentra nel mondo dei sogni esplorandone simboli e valenze grazie a un personaggio dal nome carico di significato: Theo ha in sé la scintilla creativa del divino e con la parola dà forma a un universo a metà fra sonno e veglia dove tutto è possibile. Le illustrazioni, giocate principalmente sul contrasto fra blu e rosso, si accompagnano a un testo essenziale, quasi ermetico, e trasportano il lettore in un’atmosfera nostalgica e malinconica, aprendo le porte a mille interpretazioni e riflessioni. Età di lettura: da 7 anni.